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Depressione estiva: cos'è la "summer blues"?

Cos’è la depressione estiva e quali sono le cause?

Nel periodo estivo possiamo assistere a un fenomeno chiamato “summer blues”, definito per la prima volta dallo psichiatra Norman E. Rosenthal nel 1984. Il termine indica una deflessione del tono dell’umore che subentra al cambio di stagione, a causa della massima esposizione alla luce naturale, la quale di fatto sbilancerebbe la produzione fisiologica di alcuni ormoni, riducendo ad esempio la melatonina e incrementando la produzione di cortisolo. Stanchezza e malumore sono sensazioni molto comuni in questi casi, ma chi ne soffre maggiormente? Di solito a esserne più intaccate sono le persone che faticano a rallentare i ritmi in vista del periodo feriale: trovarsi con più tempo libero a disposizione, può non essere per tutti un elemento positivo!

I sintomi principali della tristezza estiva sono malinconia, senso di vuoto, inadeguatezza e una tendenza all’isolamento. Inoltre, si riscontrano spesso anche insonnia, inappetenza e agitazione.


Strategie per affrontare la depressione estiva:

Sembrerà banale, ma il primo passo per attuare un cambiamento è riconoscere che il proprio umore è intaccato e avere consapevolezza delle cause scatenanti. Infatti, i sintomi che portano a una deflessione del tono dell’umore possono comunicare bisogni nascosti, che se ascoltati e accolti possono condurre a nuove opportunità di crescita personale.

Alcuni rimedi pratici per affrontare la summer blues possono essere:

-          Praticare attività sportiva: si sa, lo sport non fa bene solo al corpo, ma soprattutto alla mente! Praticare sport aiuta la nostra mente a rilassarsi, grazie alla produzione di endorfine. Anche semplici passeggiate nella natura sono un toccasana per il nostro equilibrio mentale, in quanto le piante risultano estremamente benefiche per ritrovare il buonumore e l’energia

-          Curare l’alimentazione: seguire un piano alimentare che si adatti alle temperature calde è fondamentale, importante quindi è mangiare frutta e verdura di stagione. Assumere le vitamine e i sali minerali di cui abbiamo bisogno in questo periodo è di grande aiuto anche per combattere spossatezza e stanchezza, in quanto una carenza di nutrimenti essenziali impatta notevolmente la nostra psiche

-          Mantenere una routine regolare dei ritmi sonno/veglia, in quanto una disregolazione di questi incoraggia lo stress e gli stati depressivi durante il giorno

-          Chiedere aiuto a un professionista della salute mentale nei casi in cui ci si rende conto che gestire da soli certi periodi e sensazioni risulta troppo soverchiante. Intraprendere un percorso assieme a uno psicologo può essere di enorme aiuto nell’affrontare le cause e i fattori di mantenimento della summer blues


Parliamo di poliamore: che cosa è?

Il termine poliamore deriva dal greco poly “molti” e dal latino amor “amore”, letteralmente quindi vuol dire “molti amori”. Il poliamore non indica un orientamento sessuale ma un orientamento relazionale, l’accento quindi è posto maggiormente sul legame affettivo e sentimentale che si instaura tra le persone.

Le relazioni poliamorose sono basate (proprio come quelle monogame) sulla creazione di legami forti, duraturi e basati sulla fiducia reciproca. Le relazioni poliamorose di fatti si basano su solidi principi come l’impegno, la fedeltà, l’onestà, la condivisione, il consenso e la comunicazione attiva e sincera.

Il poliamore si basa sulla supposizione che mantenere relazioni intime, sessuali e/o romantiche con più di una persona è possibile, valido e ha valore. Un esempio è la poligamia, la quale è sempre esistita a livello globale e ha una sua influenza sul poliamore. La relazionalità nel poliamore si vive a livello più indipendente.

Un elemento importante in una relazione poliamorosa riguarda i cosiddetti accordi relazionali, ovvero quelle regole di coppia su come bisogna comportarsi al fine di mantenere un equilibrio e un rispetto reciproco; lo scopo è quello di essere il più chiari possibile al fine di evitare fraintendimenti o delusioni.


Nel poliamore si possono distinguere essenzialmente tre macro-insiemi relazionali in base agli accordi e alla struttura relazionale: il “poliamore aperto”, in cui i partner coinvolti restano aperti alla possibilità di ulteriori amori e relazioni, la “polifedeltà”, in cui tre o più persone si impegnano in una relazione chiusa tra loro, che non include persone esterne e la “poliamorosi single”, ossia quelle persone che possono intrattenere più relazioni amorose, in assenza di un impegno primario con una persona specifica. 


Il poliamore non rientra specificatamente in un orientamento sessuale, quanto più in una forma relazionale di non monogamia etica, la quale al suo interno può racchiudere più orientamenti sessuali.

Yoga e sessualità: che risvolti ha questa disciplina sulla sfera sessuale?


Lo yoga nasce circa cinquemila anni fa in India, come filosofia e disciplina che riguarda sia posizioni fisiche, sia tecniche respiratorie, con lo scopo di aumentare la consapevolezza corporea e di promuovere un benessere a 360 gradi, sia fisico che psicologico. Negli ultimi anni la pratica dello yoga ha spopolato qua in Occidente; sempre più persone hanno iniziato dei percorsi e hanno inserito questa disciplina nelle loro abitudini. Rivolgendo uno sguardo alla sessualità, si può osservare come lo yoga apporti dei benefici anche in questa sfera di vita.

 

Come agisce lo yoga?

Attraverso gli asana, ovvero le posizioni che si praticano nello yoga, il corpo lavora su ogni sua zona, favorendo un rafforzamento dei muscoli, una maggiore flessibilità e un maggiore equilibrio. Avendo costanza nella disciplina, tutto il nostro sistema può giovare di migliore funzionalità, eliminando tossine e aumentando il benessere psicofisico generale.

Lo yoga non è solo esercizio fisico mirato a tonificare, ma attraverso tecniche di respirazione (chiamate pranayama), si ha anche un effetto benefico a livello di ossigenazione e respirazione del nostro organismo.

Un po’ come nella mindfulness, anche nello yoga l’attenzione è rivolta all’ascolto del proprio corpo in movimento e del proprio respiro, con un focus particolare sul presente. Queste attenzioni che rivolgiamo a noi stessi ci fanno acquisire una facoltà, chiamata “propriocezione”, ovvero la capacità di ascoltare e comprendere i messaggi che il nostro corpo ci manda, il modo in cui esso comunica con noi e le richieste che ci invia.

 

Yoga e attitudine mentale

Come dicevo, lo yoga non è solo esercizio fisico, ma anche mentale. La meditazione è una parte integrante di questa pratica, e svolge un ruolo fondamentale per aumentare la nostra consapevolezza e la nostra introspezione. Quando la nostra mente è rilassata e centrata, riusciamo a vedere con maggiore chiarezza e possiamo esprimerci in maniera più autentica, sia verso noi stessi che verso gli altri. Lo yoga ci insegna a usare la nostra mente, ad ascoltarla e conoscerla, con il fine di migliorare la nostra quotidianità sotto più aspetti.

Non è fondamentale praticare assiduamente ogni giorno, ma è importante avere costanza, si possono riscontrare dei benefici anche praticando pochi minuti al giorno, così da mantenere una piccola continuità e adottare lo yoga come un’abitudine, con il tempo vedrete che diverrà sempre più naturale.

 

Yoga e sessualità

Alcune ricerche hanno messo in evidenza come, grazie alla pratica di questa disciplina, si possano riscontrare degli effetti benefici anche a livello sessuale. Praticando, si sono osservati dei miglioramenti nella funzione sessuale per quanto riguarda la consapevolezza corporea, la pressione sanguigna a livello genitale e il rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico (questi specialmente se contratti possono portare a numerose problematiche e dolori). Alcune ricerche pubblicate su riviste come il Journal of Sexual Medicine, sottolineano inoltre come lo yoga possa essere di aiuto nel trattamento dell’eiaculazione precoce e nella disfunzione erettile.

Secondo alcune teorie della disciplina, alcuni disagi sessuali bloccano l’energia accumulata nei chackra della radice o nel secondo chakra. Attraverso la pratica, lo yoga mira a liberare l’energia e riequilibrare questi centri energetici, favorendo il raggiungimento di un equilibrio più stabile nella persona, oltre che aumentando la conoscenza di sé.

 

Nelle donne, sembra che una particolare sequenza di esercizi (chiamati mola bandha) aiuti a combattere la

dismenorrea, alleviare il dolore del parto, ridurre i sintomi della menopausa e migliorare le difficoltà sessuali. Kraftsow spiegò come l'esercizio di mola bandha sia simile agli esercizi di kegel, prescritti alle donne prima del parto, e che questo, se praticato con costanza, sia di enorme aiuto nei problemi di incontinenza. L’autore descrive come il mola bandha possa allungare i muscoli del pavimento pelvico, aumentare la circolazione, riequilibrare, stimolare e infine ringiovanire l'area pelvica, attraverso tecniche che aumentano la consapevolezza e l’elasticità muscolare.

In numerosi centri di terapia sessuale, la pratica del mola bandha è utilizzata per aumentare la consapevolezza delle donne in merito alle proprie sensazioni di eccitazione genitale; in questo modo, lo yoga può essere un utile complemento per migliorare anche il desiderio sessuale. Non solo le donne possono beneficiare della pratica, ma anche gli uomini. Dhikav, Karmarker, Gupta e Anand, ad esempio, hanno trattato con successo uomini con eiaculazione precoce attraverso lo yoga.


 

In conclusione, possiamo affermare che la letteratura sul tema sia ancora in crescita e le ricerche che valutino come questa pratica possa apportare specifici benefici sulle disfunzioni sessuali siano ancora da approfondire, ma il materiale fino ad ora raccolto inizia a sottolineare le interessanti connessioni tra la pratica dello yoga e il benessere nella sfera sessuale.

Abilità mindful e qualità dell’orgasmo

 

Le abilità di mindfulness e i loro effetti benefici sono state studiate in tantissimi ambiti, tra cui l’ambito sessuale. In alcune ricerche, si è messo in evidenza come la pratica possa essere di aiuto anche in relazione al disagio sessuale e alla capacità di raggiungere l’orgasmo.

Spesso, la difficoltà a raggiungere l’orgasmo è fonte di grande disagio, malessere e vergogna: “perché io non ce la faccio?” “che cosa è che non va in me?”; queste sono le domande che più ci si pone quando si affronta questa tematica, la quale porta a vivere molte sensazioni spiacevoli.

 

I problemi riguardanti il raggiungimento dell’orgasmo toccano molte donne, e queste difficoltà, spesso, sono state associate a fenomeni di distrazione cognitiva. Le distrazioni sono la risultante di pensieri intrusivi, i quali possono distogliere l’attenzione da stimoli sessuali. I pensieri negativi e le distrazioni possono accompagnare emozioni negative come ansia, colpa, vergogna, stress, paura… fino a monopolizzare le risorse cognitive della persona e distoglierla da quella che è l’esperienza del momento presente.

È stato provato come le donne che presentino una difficoltà o impossibilità a raggiungere l’orgasmo sembrino esperire maggiori distrazioni cognitive e meno consapevolezza, soprattutto in coppia, rispetto ai momenti di autoerotismo.

Infatti, nei casi in cui la consapevolezza venga meno, le donne fanno più fatica a immergersi nell’esperienza sessuale, tendendo maggiormente a giudicarsi durante l’atto.

 

Principalmente, sono tre le barriere che sono di impedimento nella percezione delle sensazioni corporee: giudizio negativo, depressione  e ansia. Queste, possono distrarre le donne dalla loro consapevolezza introspettiva e quindi causare un distacco dalle sensazioni corporee, intaccando negativamente i momenti in cui si vivono esperienze sessuali. 

Di fatto, è stato osservato come le donne con una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie sensazioni corporee, riportassero maggiore velocità nel percepire i cambiamenti durante pratiche sessuali, vivendo sensazioni più intense e di conseguenza anche più appaganti.

Studi hanno dimostrato come, portare attenzione al momento presente, possa essere di aiuto per lasciare andare i pensieri negativi e di giudizio, regalando spazio per accogliere le sensazioni e le emozioni del momento presente.

Esercizi di mindfulness possono portare le donne che soffrono, a causa di una difficoltà o impossibilità a raggiungere l’orgasmo, a una nuova consapevolezza sessuale e a una ritrovata serenità e libertà.


Immagine corporea e sessualità: quali connessioni? 


Cosa si intende con immagine corporea?

Con immagine corporea si fa riferimento all'idea che abbiamo nella nostra mente rispetto alla forma e dimensione del nostro corpo, e ai sentimenti che nutriamo riguardo alle sue caratteristiche.

 

Immagine corporea e sessualità

Se nutriamo sentimenti positivi verso il nostro corpo, questi saranno in relazione a una maggiore autostima a livello sessuale. Al contrario, se proviamo sfiducia in noi stessi e proviamo sentimenti di svalutazione, questi incideranno in maniera negativa sulla nostra sessualità, andando a intaccarla e provocandoci disagi.

 

Come impatta l’immagine che ho di me sulla mia vita sessuale?

L'immagine che si ha di sé influenza notevolmente la nostra sfera sessuale, in particolare per quanto riguarda desiderio sessuale ed eccitazione. Auto-osservarsi e avere sentimenti negativi verso la propria corporeità porta a una difficoltà a eccitarsi, soprattutto quando ci si relaziona con un’altra persona; questo comporta poi una interruzione o diminuzione della risposta sessuale, ostacolandone il funzionamento e facendo vivere esperienze spiacevoli.

Viceversa, nei casi in cui si abbiano sentimenti positivi riguardo al proprio corpo, questi aiuteranno ad avere un maggiore desiderio sessuale e risposta a stimolazioni erotiche. Inoltre, le ricerche dimostrano come sentirsi a proprio agio con il proprio corpo sarebbe correlato a maggiori livelli di lubrificazione, mentre una vergogna per il proprio fisico ha come conseguenza un maggiore livello di auto-monitoraggio e una minore eccitazione e scarsità di lubrificazione.

La valutazione del proprio aspetto è quindi strettamente correlata alla soddisfazione e al piacere derivante da rapporti sessuali!

 

Il primo passo verso l’accettazione

Imparare passo passo a fare pace con il proprio aspetto, accettandosi e rivolgendo a sé un atteggiamento compassionevole, è il primo tassello per volersi più bene e cambiare il rapporto con i blocchi vissuti nella sfera sessuale. Il movimento del body positivity, ad esempio, promuove l'accettazione e il rispetto di ogni corpo, indipendentemente dalla forma. Imparare ad accogliersi così come si è ed essere compassionevoli verso il proprio aspetto è un elemento importante, non che un fattore protettivo verso una vita sessuale più libera e appagante.

 

Non c’è un corpo più meritevole di un altro; ognun* di noi è unico, speciale e bello così come è

Desiderio ed eccitazione: i benefici della mindfulness

Cos’è la mindfulness?

"Portare intenzionalmente attenzione al momento presente, in modo non giudicante".

La mindfulness, ovvero l’abilità di essere consapevoli del momento presente, è una pratica che affonda le sue radici nella meditazione buddista, la quale si è rivelata efficace sui trattamenti psicologici per numerose malattie psichiatriche e mediche, grazie allo sviluppo di programmi basati su questa tecnica. La mindfulness è quindi uno stato mentale di consapevolezza, in cui si presta intenzionalmente attenzione al momento presente, in un’ottica non giudicante.

 

Perché la mindfulness può essere utile se applicata alla sfera sessuale?

Diversi studi indicano che protocolli di mindfulness applicati alle disfunzioni sessuali abbiano portato a incrementi dell’eccitazione e del desiderio sessuale, oltre a migliorare la concordanza tra la risposta genitale e l’eccitazione soggettiva percepita.

La pratica di mindfulness, la quale mira ad aumentare la consapevolezza del proprio corpo in un’ottica non giudicante, di accettazione e compassione, sembra essere ideale per affrontare meglio i rapporti tra desiderio sessuale ed eccitazione. Sono tantissime le persone che riportano un giudizio negativo riguardo al proprio corpo durante l’esperienza sessuale, e questo influisce molto sulla risposta eccitatoria. In quest’ottica, con l’obiettivo di abbandonare uno sguardo giudicante, adottare un atteggiamento mindful potrebbe risultare di grande aiuto!

 

Cosa succede in pratica?

Ponendo attenzione al momento presente, ci si sintonizza con il proprio corpo e si raggiunge una maggiore consapevolezza dei sensi, sperimentando una piena e apprezzabile esperienza sessuale.

La pratica di mindfulness in questo campo è di grandissima utilità, poiché può aiutare le persone a lasciar andare i pensieri o giudizi negativi in merito all’ambiente circostante. La pratica può inoltre aiutare a concentrarsi sugli stimoli che potrebbero evocare eccitazione sessuale. Prestando attenzione al momento presente e in maniera non giudicante, si possono notare più facilmente i primi segni eccitatori, che spesso vengono persi poiché si è più concentrati sulla performance e sul risultato.

 

In conclusione, considerando che tante volte il calo del desiderio ed eccitazione sono mantenuti da convinzioni negative e pensieri critici, la pratica di mindfulness può rivelarsi utile come metodo per affrontare gli schemi formatisi e liberarsi da elementi di critica che ostacolano il ciclo di eccitazione /desiderio e risposta sessuale.


Guida al mondo dei lubrificanti 

Un prodotto così comune, così utile, eppure a volte così “ignorato”, semplicemente perché si pensa ne esista un solo tipo, ovvero ‘IL’ lubrificante. Ebbene no, adesso apriamo un varco in questo mondo poco conosciuto e andiamo assieme a vedere le varie tipologie di questi fantastici ausili al piacere. 

A cosa servono i lubrificanti? 

Quando la lubrificazione naturale è scarsa o inesistente è necessario usare il lubrificante, poiché la secchezza delle mucose può causare dolore durante l'attività sessuale. Inoltre, la secchezza aumenta il rischio di contrarre l'HIV o altre infezioni sessualmente trasmissibili, a causa della maggiore probabilità di lesioni della mucosa e del maggior rischio di rottura del preservativo. 


A chi sono consigliati? 

Le situazioni più frequenti in cui è consigliabile usare un lubrificante sono per il sesso anale, durante la menopausa, durante l’uso di contraccettivi ormonali, se si fa uso di alcuni tipi di medicinali o durante l’allattamento; questo perché, in situazioni del genere, la lubrificazione naturale può essere scarsa o assente. L'uso del lubrificante è inoltre un complemento che facilita l’eccitazione, portando un maggior coinvolgimento sessuale, maggiore autoerotismo e uso di accessori. Questi gel possono essere usati per aumentare la lubrificazione naturale oppure per garantirla quando manca. Il lubrificante dev’essere applicato sia all’ingresso della vagina o dell’ano che sul preservativo, pene o sex toy che si utilizza.


 “Ma la mia lubrificazione è normale…” 

Avere una lubrificazione naturale che vi soddisfi non implica il fatto che non si possano usare lubrificanti; questi non sono solo indicati a chi ha scarsa produzione di liquido, bensì sono adatti a tutti. Anzi, lo sapevate che gli studi dimostrano che usare lubrificanti aumenta l’eccitazione, e di conseguenza porta a una maggiore intensità e gradevolezza nei rapporti sessuali? 


Quanti tipi di lubrificanti esistono? 

Ce ne sono di svariati tipi, così da avere una vasta gamma tra cui scegliere; vediamo alcuni esempi:


Raccomandazioni

Attenzione! Usare sostanze non appositamente preparate per questo scopo (es. oli alimentari) non è raccomandato per le zone intime, in quanto possono alterare la flora vaginale e/o danneggiare i preservativi. Per questa ragione è sempre meglio prediligere prodotti creati apposta per questa funzione.